Protesi inversa di Spalla: riabilitazione

Protesi Inversa di Spalla: riabilitazione dopo l’intervento
Spesso i pazienti che devono essere operati per una protesi alla spalla non sono preoccupati tanto per l’intervento ma per l’ipotesi di una riabilitazione lunga e dolorosa.

Niente di più sbagliato!

In quanto, come è migliorata l’esecuzione dell’intervento chirurgico grazie a delle tecnologie computerizzate, anche la riabilitazione ha subito notevoli modifiche sicuramente sostanziali.

Dobbiamo tra l’altro, a questo punto, dividere la riabilitazione in tre fasi: una  pre-operatoria, un’altra peri-operatoria ed un’ultima postoperatoria.

Fase preoperatoria

E’ importante specialmente se il paziente ha ancora conservato una minima possibilità di movimento, di rinforzare i muscoli rimanenti con degli esercizi eseguiti con elastici  a resistenza crescente.

Elastici per rinforzo muscolare

E’ inoltre fondamentale arrivare all’intervento con la massima escursione articolare possibile, cosa che faciliterà il raggiungimento del massimo risultato postoperatorio.

Questo si effettua con degli esercizi di stretching cioè di allungamento delle capsule articolari.

Questi esercizi si possono eseguire con l’aiuto di un fisioterapista che migliorerà l’approccio del paziente all’esercizio utilizzando anche della terapia strumentale come la laserterapia o la tecarterapia.

Queste ultime terapie va ricordato che non si possono eseguire nel caso di un paziente che sia stato interessato da un tumore in precedenza.

L’ortopedico potrà invece aiutare il paziente con l’effettuazione d’infiltrazioni di cortisone che diminuiranno il dolore e l’infiammazione.

Protesi Inversa di Spalla: Fase perioperatoria

Mobilizzazione precoce come segreto per la riabilitazione

1°-2° giorno

L’arto superiore verrà immobilizzato con un comodo tutore minimamente distanziato dal torace.

Tutore

Ginnastica respiratoria e recupero dell’articolarità della mano e dell’avambraccio.

Si possono già eseguire esercizi attivi in flessione anteriore, abduzione, rotazione esterna o rotazione interna se il tendine del sottoscapolare non è stato suturato e se la stabilità dell’impianto è buona.

Gli esercizi con l’arto operato possono venire accompagnati dall’arto sano utilizzando anche dei tubi.

Dal secondo/terzo giorno, il paziente verrà incoraggiato a lasciare il tutore per eseguire piccoli esercizi che ricorderanno la vita quotidiana, potrà scrivere a mano od a macchina/computer.

Se l’intervento di protesi inversa di spalla sarà effettuato all’arto superiore sinistro ed il paziente possiede un’automobile con il cambio automatico, potrà iniziare a guidarla anche per brevi tratti.

Dopo la terza settimana i movimenti passivi ed attivi verranno sempre di più incoraggiati e facilitati dal fisioterapista con l’aiuto anche di terapia strumentale come tecarterapia e laserterapia.

Generalmente in 2-3 mesi dall’intervento per protesi inversa di spalla, il paziente è già in grado di svolgere tutte le attività della vita quotidiana senza dolore ma il recupero completo dell’articolarità si potra verificare anche ad un anno di distanza.

Per ulteriori informazioni ed approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti articoli:

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