Chirurgia protesica: le novità – Pianeta Sport TV

Chirurgia protesica: le novità – Pianeta Sport TV – Intervista del 21/6/2021 rubrica “Il corner della salute”

Potete guardare l’intervista qui. Buona visione!

Buonasera e ben tornati al “Corner della Salute”. Questa sera è con noi il Prof. Francesco Franceschi – ortopedico all’ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma.

Professore parliamo della chirurgia protesica attuale: quali sono le novità che ci sono oggi?

Sono contento di parlare della chirurgia protesica in quanto negli ultimi anni c’è stato un miglioramento di tutte quante le tecniche chirurgiche. Adesso vi farò vedere qualche esempio.

Cominciamo parlando della spalla. Quella che vedete è la radiografia di una spalla distrutta, deformata dall’artrosi e questo succede soprattutto quando si aspetta troppo tempo prima di essere operati e magari non si possono più fare le nostre artroscopie.

Questa è una ricostruzione semplicissima che viene fatta con i nostri computer mettendo all’interno del computer già il file che noi abbiamo nei nostri dischetti dopo aver fatto una TAC. Vedete, qui c’è stata impiantata proprio già la protesi sull’osso in modo virtuale e in questo modo qui abbiamo la possibilità di capire, prima dell’intervento, il punto ideale per l’impianto della protesi e come impiantarla.

Tutto questo ci permette il massimo del risultato post operatorio sia nel movimento sia anche il prolungamento appunto della vita di questo tipo di impianto.

Questa è una spalla completamente malata e durante l’intervento noi non vediamo semplicemente di un paziente ma vediamo un monitor che ci indirizza e ci dice appunto dove andare ad inserire la nostra protesi, ci indirizza proprio all’interno dell’osso.

Quindi noi non veniamo soltanto la parte anteriore come si vede in qualsiasi campo chirurgico, vediamo anche dove mirare le nostre frecce cioè le nostre vite che ci servono per impiantare la protesi per cui facciamo impianti ultra-precisi ed ultra sicuri ed in questo video potete vedere questa tecnica innovativa.

Professore con la navigazione in chirurgia protesica e con la robotica, riuscendo a fare interventi più precisi, si riescono ad abbreviare i tempi di recupero post operatorio?

Assolutamente sì perché una protesi ben messa chiaramente fa scorrere l’articolazione in modo senza dubbio più fisiologico per cui il paziente sente meno dolore ed ha un recupero molto più rapido perché sente l’articolazione sua.

Qual è l’articolazione dove ci sono compiuti più progressi in chirurgia recentemente?

Sicuramente la spalla è stata l’articolazione più progredita in quanto si sono sviluppate prima l’artroscopia e si sono ampiamente comprese le dinamiche del funzionamento articolare e poi appunto quella protesica; si è capito esattamente come devono essere fatte queste protesi per dare il maggior movimento ai nostri pazienti dopo un intervento e con la navigazione si è riusciti ad applicare queste protesi in modo quasi perfetto.

Quanti sono i tempi di recupero?

Ci vogliono sempre i classici tre mesi dopo un intervento però il primo mese è quello più duro ma già dopo 15 giorni il paziente può effettuare esercizi per conto suo e fare una vita quasi completamente normale. A volte si può anche guidare la macchina.

È giusto aspettare l’ultimo momento per operare ed effettuare una protesi? Se sì perché e se no perché?

Assolutamente no. Prima c’era questa vecchia concezione per la quale si faceva impiantare la protesi quando l’osso era completamente consumato perché si diceva che appunto la protesi durava poco e quindi bisogna utilizzarla il meno possibile anche perché poi bisognava ripeterla. Però adesso abbiamo anche i pezzi di ricambio per le nostre protesi per cui quando la protesi si danneggia possiamo sicuramente cambiarla senza fare grossi danni all’interno dell’articolazione del nostro paziente non solo la spalla ma anche il ginocchio, l’anca, funziona ormai allo stesso modo.

La protesi va effettuata quando il paziente sta male proprio perché anche il paziente giovane ha il diritto di stare bene subito e non magari quando è anziano, quando non può utilizzare e godere di questa protesi.

Quindi si può dire che i pezzi di ricambio, così per far capire insomma a tutti gli ascoltatori, sono il punto principale del cambiamento per quanto riguarda la protesica?

Assolutamente sì, sono talmente perfezionati che ci aiutano a sostituire piccoli pezzi e quindi a fare gli interventi minimamente invasivi per revisionare le nostre articolazioni.

Professore dico bene se dico che è caduto il tabù della gioventù o vecchiaia per quanto riguarda la protesi oggi come oggi?

Sicuramente! Vediamo molti giovani, anche persone di 20, 30 o 50 anni che mettono la protesi e che dopo riacquistano sia la vita comune ma riescono anche a fare sport. Per esempio, anche con le stesse protesi di ginocchio ci sono pazienti che riescono a fare del tennis, ad esempio; giocatori appunto anche di calcio che riescono a farsi una partitella di pallone anche con delle protesi d’anca. L’importante è che siano ovviamente ben messe.

Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti link:

Chirurgia robotica in ortopedia “Sport e Salute”

La tecnologia in ortopedia

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Protesi ginocchio e terapie conservative: ultime novità

Protesi inversa di spalla: innovazione e protesi in 3D – Tg2 Medicina 33

Le protesi in ortopedia – Tg5 del 2/12/2020

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