Trattamento chirurgico dell’instabilità di spalla

Trattamento chirurgico dell’instabilità di spalla: Algoritmo
La decisione se operare una spalla instabile o no e con quale tipo d’intervento viene presa in base a tanti parametri.

Innanzi tutto bisogna considerare l’età dei pazienti in quanto un paziente sotto i trenta anni e sportivo, specialmente se effettua sport da contatto, ha un’altissima probabilità di ripetere la lussazione; se invece è avanti con gli anni dai 60 in su potrebbe invece sviluppare una lesione della cuffia dei rotatori.

In più bisogna anche valutare un’ulteriore complicazione e cioè la possibilità che la testa dell’omero, uscendo fuori dalla sua sede naturale, si trascini anche un frammento osseo della superficie glenoidea in particolare della porzione antero-inferiore.

Trattamento chirurgico dell’instabilità di spalla

Ormai, quando si decide di trattare una spalla instabile, si deve pensare ad eseguire gli interventi nel 99% dei casi in artroscopia.

Anche il famoso intervento di Latarjet che consiste nel prelevare la coracoide e trasferirla e sintetizzarla con delle viti alla superficie anteriore della glena, si può effettuare senza aprire l’articolazione.

Possiamo distinguere  tre quadri principali:

1) Lassità multidirezionale che coinvolge gli individui iperlassi cioè della stessa famiglia dei contorsionisti, i quali avendo un collagene particolare a comporre i legamenti delle articolazioni, riescono  a fare dei movimenti esagerati con le loro spalle fino a farle uscire dalla loro sede frequentemente.

2) Lesione di Bankart, che consiste in un distacco del cercine glenoideo dal bordo osseo della glenoide.

3) Distacco osseo dalla glenoide  o frattura della testa dell’omero, cosiddetta di Hill Sachs

Per ulteriori informazioni sulla Instabilità di spalla, sui trattamenti e sugli interventi chirurgici, potete consultare la sezione di questo sito dedicata alla Instabilità di Spalla

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